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Inglese :Conoscenza sempre in corso di approfondimento. Conoscenze Informatiche Computer : Conoscenza sistemi WINDOWS Programmi : Sistemi Windows, MS Office Pro, Autocad, Photoshop, Allplan, Cineme 4D, ……… Pubblicazioni / Citazioni Anno 2010 – Citazione –“Le Cattedrali del Vino” – 12° Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venazia – Danieli (Saloni Marco Polo) Riva degli Schiavoni, 4169 - Venazia Anno 2009 – Citazione –Architettura del Novecento (1902/2006) – Guida del Piemeonte - ED. Allemandi & C - Torino – “ Scheda 121“ – Castiglione Falletto Anno 2007 – Citazione –ARketipo 17/Ottobre 2007 – ED. IlSole 24ORE S.p.A , Milano – “ Trame di rovere“ – Studio Boroli Anno 2006 – Citazione – CasaBella – “ Almanacco di CasaBella-Architetti Italiani 2006 “ – ED. Arnaldo Mondatori Editrice SPA 20090 Segrate , Milano – “ Castiglione Falletto – Ampliamento di una cantina vinicola “ – Studio Boroli Dati personali Corso San Maurizio n°65 - CAP 10124 – Torino - Tel. 3471522821 c.f. – BRZPLA74C28C627M - p.i. – 08869430010 webmail.pec.it - email – [email protected] ORDINE ARCHITETTI TORINO - Matricola – 6043 |
TESI DI LAUREA - 2002/2001
Il tema è la ridefinizione e la progettazione dei conseguenti interventi della così detta area Tabasso a Chieri.
E’ questa una porzione del tessuto urbano di dimensione notevole che ha oggi, per la sua posizione, una rilevanza strategica per i riflessi che il suo recupero avrà sulla città. L’area è compresa tra la seconda e la terza cerchia di mura, nella sezione Vajro, nella parte nord-ovest della città storica. Questa terza cerchia di mura comprendeva una vasta fascia di terreni agricoli ed orti in cui si svilupparono, a partire dal XIX secolo vistosi completamenti edilizi ed i primi opifici tessili moderni, nel nostro caso lungo il vicolo Bastioni della Mina a partire dalla via Vittorio Emanuele III la tessiture Ostino&Bertagna e Tabasso. La radicale trasformazione dell’ area, come oggi appare, avvenne nel decennio dal 1950 al 1960, con la realizzazione (progetto ing. Norzi) dapprima del fabbricato a shed ad est del vicolo Pozzo della Mina e poi, in concomitanza con la costruzione a monte della nuova circonvallazione, con l’edificazione degli altri capannoni eliminando le due vie pubbliche e demolendo una parte significativa delle mura. I ultimo, acquisita e demolita la proprietà Ostini, sorse (progetto arch. Solaro) la palazzina uffici e fu sopraelevato il corpo imballaggio. Le recenti difficoltà del settore tessile hanno portato nell1995 al fallimento del Cotonificio Tabasso, superando e vanificando imprevedibilmente le previsioni del Piano Regolatore Generale, da poco approvato dall’Amministrazione Comunale, che aveva riconfermato nell’area la destinazione produttiva. A seguito di tale evento il Comune di Chieri ha acquisito nel 1999 l’intera proprietà commissionando, subito dopo uno studio per la definizione delle possibili destinazioni d’uso all’architetto Franchini di Genova. Lo studio, tenendo conto delle indicazioni fornite dall’Amministrazione, ha confermato per la fascia costituita dalle vecchie case prospettanti su via Vittorio Emanuele III una destinazione residenziale e commerciale e per i locali a monte, a ridosso della Statale n. 10, una destinazione per attività produttive (seppur da definire poi più specificatamente) ed ha individuato per il complesso degli uffici costituenti la corposa fascia intermedia un insieme di usi pubblici o di interesse pubblico quali: un grande centro culturale costituito dalla biblioteca e archivio storico (in corso di realizzazione), sedi mussali, spazi espositivi, sale polivalenti e per spettacoli, strutture ricettive e parcheggi. Il nostro studio si muove dall’ipotesi di coinvolgere tutto il centro storico della città nelle funzioni culturali, educative o ricreative, per rivitalizzarlo con punti diffusi di interesse utilizzando sul luogo le testimonianze della sua storia. Di conseguenza sono state definite le destinazioni e gli obbiettivi del progetto di riqualificazione dell’area Tabasso. Si è dunque proceduto individuando un certo numero di contenitori di proprietà comunale o di interesse pubblico, di rilevante valore storico e/o architettonico, per verificarne la capacità di soddisfacimento delle funzioni suddette. Sono state considerate come strategiche, oltre alla Tabasso, quattro aree di intervento: il complesso Santa Chiara (ex Cotonificio Levi), Palazzo Valfrè, Palazzo Opesso ed il complesso Ex Salvatoriani. L’ex Cotonificio Levi può diventare la sede del Museo del Tessile, ampliando la prima raccolta di macchinari e documenti della tessitura, già esistenti, e con la funzione di punto di partenza per un itinerario sul tema; Palazzo Valfrè ha caratteristiche e dignità per essere sede dell’Agenzia del Turismo e luogo di presentazione di manifestazioni ed esposizioni culturali e non solo, che si possono sviluppare poi anche nel vicino Palazzo Opesso; il Complesso ex Salvatoriani per la sua dimensione e centralità è idoneo ad accogliere un moderno Centro Culturale. Altre dieci Aree, definite tattiche, (Bastione nord, Area a monte del Bastione sud-ovest, Area Caselli, Area Consolata, Area in via Tana del consorzio Agrario, Area Mens, Area attorno a San Giorgio, Piazza Dante, Forte della Rocchetta, Piazza Brigata Taurinense) sono state prese in esame assegnando, e anche in taluni casi confermando in Quanto già in essere o previste, funzioni specifiche che, anche in ambiti disciplinari diversi, possono essere poi legate in più itinerari caratterizzati da una comune matrice culturale. A questo punto si è potuto confermare l’idea di ricostruire nell’area Tabasso una parte di città, assegnandole destinazioni residenziali e terziarie e nello stesso tempo dotandola di un adeguato sistema di parcheggi atto a garantire la funzione di accesso al centro storico che la sua collocazione nell’impianto viario le assegna naturalmente. Ritratta di valorizzare una porzione di territorio urbano, come già detto strategica, riempiendo di nuovo quei vuoti che le necessità della nuova fabbrica, di disporre di superfici in piano, avevano creato scavando la collina. Questo è stato perseguito con la realizzazione di una successione di terrazzamenti, certo sempre artificiali, dapprima costituenti piazzette secche e poi salendo, zone piantumate a verde sino anche alle coperture piane dei nuovi edifici. L’obbiettivo è la creazione di un tessuto connettivo tra la città storica e quella nuova che si espande verso la collina. Lungo il fronte di via Vittorio Emanuele III sono dunque stati recuperati gli antichi edifici con destinazioni commerciali al piano terra e residenziali a quelli superiori, attraversando questa cortina ci si avvia, in corrispondenza degli antichi innesti dei vicolo Pozzo della Mina e Bastioni della Mina, all’interno verso gli spazi da ufficio, pubblici esercizi e ancora commercio, che si affacciano su piazzette e aree verdi. Il ricordo del Cotonificio è stato salvaguardato mantenendo e recuperando, oltre al serbatoio dell’acqua, il corpo imballaggio e la vecchia fabbrica con la sua ciminiera. I nuovi edifici, Che sostituiscono tutti gli altri fabbricati industriali, sono destinati alla residenza e si sviluppano su tre piani fuori terra, adattandosi all’ andamento planoaltimetrico dell’area con percorsi veicolari di servizio interrati o a quote tali da sottrarli alla vista. Nella fascia più a monte è stato ubicato il parcheggio pubblico che con i suoi due piani interrati recupera lo scavo che la costruzione della fabbrica aveva reso necessario a valle della circonvallazione. Questo parcheggio, a differenza degli altri di dimensioni minori, ricavati sotto le piazzette, che sono direttamente funzionali all’area stessa, ha, come già detto, l’importante funzione di rendere possibile l’espansione delle aree pedonalizzate nel centro storico. |
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